Il posto

Anni sessanta, una Milano nebbiosa in bianco e nero. Il boom proietta la sua luce sulle sorti della penisola uscita dalla guerra. Semplicità, empatia, levità. Il primo impiego come il primo amore non si scorda mai. La vena intimista di Olmi trova materia viva in questo giovane timido e impacciato che entra da vincente (ha superato la selezione) nel mondo del lavoro. Si staglia in filigrana il miraggio del “posto fisso”. La tristezza dell'impiegato, mitigata nella prima parte del film da spunti comici, appartiene a una certa letteratura d'oltreoceano. Il posto di lavoro è presto alienante. Il paesaggio desolato. I rapporti coi colleghi solo fonte di gelosie e ambizioni sprecate. La competizione è un prezzo duro da pagare.
Copia restaurata dalla Cineteca di Bologna
In collaborazione con Progetto Cinemust