
Il cortometraggio al cinema non è morto. Una delle idee più diffuse ma meno approfondite e, probabilmente, meno capite, sulla situazione del cortometraggio contemporaneo è legata alla sua fruizione. In buona sostanza, si vede il cortometraggio come oggetto privilegiato della diffusione dei nuovi media, effettivamente popolati da una moltitudine di video di breve durata. Le modalità di fruizione, nel cinema non sono poi tanto diverse da quelle che conobbero gli spettatori dei fratelli Lumière. Per questi motivi, meno di un anno fa, il Centro Nazionale del Cortometraggio ha lanciato un’iniziativa, programmaticamente intitolata “Corti in sala”, un catalogo di venti corti italiani recenti a disposizione delle sale. La programmazione cerca di andare in contro ai gusti di un pubblico ampio, senza trascurare quello infantile, ambendo ad essere una vetrina del corto italiano degli ultimi anni. Non si tratta di un’operazione commerciale, quanto piuttosto di un esperimento e di un tentativo di contribuire alla formazione del pubblico, di aprirlo a oggetti – i cortometraggi – inconsueti per le sale contemporanee.
Scheda completa sul catalogo 2016