1510 Sogno su carta impressa
1510 sono i fotogrammi dipinti al fine di ricreare l’atmosfera di un sogno ricorrente, nel quale parenti, vivi e morti, si intrattengono con apparente spensieratezza, ignorando la mia richiesta di aiuto. Infante, mi accorgo di aver perso tutti i denti, che una zia, pazientemente, decide di riattaccarmi, senza tuttavia indagare il motivo della perdita, nè tantomeno proporre un rimedio credibile. Il salone di ritrovo, ospitando l’angoscia del ricordo – assenza e l’immagine del futuro-assente, diviene fulcro spaziale del sonno e del dormiveglia. Fasi di sogno illogico si alternano a sogno lucido, nel quale trovo abbinamenti razionali tra le presenze (evanescenti) del sogno e i volti (reali) identificati nei ricordi. Un percorso onirico che offre un violento risveglio su un futuro privato comune.