Due adolescenze inquiete, due ragazzi, Iaui e Angelica, le cui vite scorrono parallele nella provincia toscana, con un filo rosso che le lega: la musica. Questo è “Frastuono”, il documentario di Davide Maldi, Nicola Ruganti e Lorenzo Maffucci che sarà proiettato in anteprima giovedì 26 febbraio alle 21.15 al cinema Globo. Girato a Pistoia nell’arco di tre anni e mezzo e presentato al 32/mo Torino Film Festival,“Frastuono” è il racconto di un percorso di crescita alimentato dal desiderio comune di creare musica finché un viaggio a Berlino non indicherà ai giovani protagonisti la strada da intraprendere.

Prima della proiezione, alle 18 nella Casa in Piazzetta (Piazzetta Santo Stefano 13, Pistoia), gli autori e il produttore del film Dario Zonta incontreranno il pubblico per discutere del panorama cinematografico italiano contemporaneo. Coordinerà Michele Galardini, dell’associazione PromoCinema. L’evento anticipa il festival di cinema Presente Italiano, che si svolgerà a Pistoia nel mese di ottobre. Nonostante il titolo, il film è fatto di silenzi. “Il frastuono è l’interruzione del silenzio, che per essere ascoltato richiede tutta l’attenzione dello spettatore” – spiega Davide Maldi. Ma è anche quello interiore e inesprimibile dei due protagonisti, che trova un suo canale di scarico attraverso la musica. E continua – il film nasce dall’unione di due progetti paralleli, il mio e quello di Nicola e Lorenzo, entrambi concentrati sui giovani musicisti della scena contemporanea indipendente, non solo della Toscana. La conoscenza comune di Angelica e Iaui ha fatto convergere le due idee ed è diventato sempre più centrale il racconto della crescita e dell’adolescenza, avendo le voci di chi si faceva conoscere attraverso la musica”.

Racconta Lorenzo Maffucci: “Io e Nicola avevamo aperto una sala prove popolare a Pistoia che accoglieva giovani che volevano suonare, e quello è stato un punto di convergenza perché lì abbiamo conosciuto Angelica, mentre Iaui lo abbiamo intercettato in un’autogestione del suo liceo artistico. Il nostro tentativo è stato quello di raccontare l’adolescenza e la musica come romanzo di formazione, soprattutto che cosa accade ai giovani di provincia quando escono dalla propria stanza con un progetto, in questo caso la ricerca di suoni".

                                                                                                                                                                                                                                                                            Fonte: La Nazione Pistoia